L’inizio di una convivenza – L’abitare delle persone con disabilità

24 Giugno 2020



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Abitare è un servizio residenziale della cooperativa sociale “CS4” della provincia autonoma di Trento che sostiene il pieno esercizio del diritto all’abitare delle persone con disabilità tramite percorsi di sviluppo e accompagnamento. I principi fondamentali che guidano tali progetti sono la centralità della persona e la promozione del suo benessere attraverso la piena espressione di sé in un’ottica di inclusione sociale, anche e soprattutto in tempi di Covid-19.

Ad Abitare a febbraio di quest’anno è iniziata una nuova convivenza: due ragazzi, che prima non si conoscevano, hanno accettato di provare a costruire insieme una dimensione domestica carica di aspettative, emozioni, dubbi sul futuro, ma con la curiosità di iniziare un percorso di vita e di condivisione. Subito è iniziata la conoscenza reciproca: le uscite ai supermercati ad acquistare le tende nuove, i lavori nell’appartamento per far sì che tutti possano avere i loro spazi. Pronti, insomma, per un nuovo inizio…

Ed è stato davvero “nuovo” o, come in tanti lo abbiamo definito, “surreale”! Ai primi di marzo, anche ad Abitare ci siamo trovati a fare i conti con la chiusura completa di tutte le attività, compreso il centro socioeducativo, frequentato da uno dei ragazzi, D., e il laboratorio per i prerequisiti lavorativi, frequentato dall’altro, O.

Come tutti, anche la loro quotidianità ha assunto un sapore diverso; lo spazio personale si era ridotto necessariamente allo spazio dell’appartamento, una casa riorganizzata, con nuovo personale educativo per coprire i tempi lunghi della quarantena. I giorni sono passati e la pianificazione di una nuova routine ha preso forma: faccende domestiche la mattina, preparazione del pasto, attività di cucina, giardinaggio, serata cinema, musica, giochi in scatola, chiacchiere in giardino (per fortuna c’è!)…

E così, tra alti e bassi, noia e divertimento, finalmente – lo possiamo dire! – siamo arrivati a maggio, in cui pian piano il mondo sembra tornare a muoversi.

“Come state ragazzi?”. Ve lo abbiamo chiesto tante volte in questi due mesi e oggi cambiamo domanda: “Come è stata per voi questa quarantena?”.

Questi due mesi in quarantena sono stati un po’ noiosi ma mi hanno insegnato a convivere: rispettare il carattere della persona che vive con me”, dice D. “Ho imparato a gestire la casa e gli impegni che ci sono”, aggiunge O.

Io, D., ho imparato ad avere pazienza, anche nell’incertezza di non sapere quando avrei rivisto i miei genitori”. “Grazie”, dice O., “è stato bello conoscere una nuova persona, ho avuto più tempo da trascorrere insieme. Sono però un po’ preoccupato per la bolletta dell’acqua: D. fa docce lunghissime e ne usa a ettolitri…”. Risate!

Conclude D.: “Conoscere O. è stato molto piacevole, insieme abbiamo imparato a convivere e condividere”.

E mentre facciamo questa chiacchierata siamo all’aperto, seduti intorno a un tavolo, rigorosamente a un metro di distanza l’uno dall’altro e con le nostre mascherine. Non vediamo l’espressione della bocca, ma gli occhi sorridono!

Il testo è stato scritto dalle educatrici Elena Gazzoli e Monica Betti, impegnate per tutta la durata della pandemia sul servizio di residenzialità “Abitare”.